Ieri ho rivisto dopo tanto tempo “…e continuavano a chiamarlo Trinità”, che mi ha riconfermato un sottotraccia omoerotico nell’affiatata coppia che tanto ci ha divertito da bambini. Vi è innanzitutto la schize che inserisce un binomio à la Stanlio e Ollio (non a caso omosex) nel Far West in un comico spaghetti-western. In questa schize si inseriscono perfettamente le imprese della coppia, che a suon di sganassoni vincono i cattivi e restituiscono il malloppo (Bud lo fa per non essere imprigionato come ladro di cavalli). Bud è orso, Terence è un bisex con fughe etero che non ha ancora compreso il suo orientamento (nei punti critici c’è questo incontro con la diligenza familiare impelagata nel fiume, che fa la felicità di Terence che si è invaghito della figlia del patriarca, mentre Bud con espressioni significative esprime tutta la gelosia nei confronti della scialba biondina che le ruba il compagno). Il malloppo che si contendono con i banditi in un’esilarante partita di pseudo-rugby all’interno del convento è il mitico oggetto a, il fallo che si lanciano e si rimandano l’un l’altro, che nella sua mistificazione di contenitore di denaro nella forma di gigantesco sigaro e nella sua assenza nella dialettica dei rapporti materiali, permette lo svolgersi della vicenda adatta a un pubblico familiare. L’osceno sarà fuori dallo schermo, nelle pause dopo le lunghe cavalcate che sicuramente si sarà concessa la simpatica coppia nella sottotraccia del film e che, visti i personaggi, non possono essere che una parodia trash dei già trash“Vizietto” et similia, Barbanera (come lo appella un ante-gay in un altro film) vs Occhi di Cerbiatto, abbastanza leather, non trovate?…schize postume di un bambino cresciuto, rivedendo un film che lo ha divertito molto nella sua infanzia.
0 Comments:
Post a Comment
<< Home