SANREMO 2006 sabato/AMICI domenica
Grande il neocommendatore Eros Ramazzotti che dà del tu a Gianni Letta (nientepopodimeno che lo “Stato”) che lo onorifica, e che per questa confidenza viene redarguito persino da Michele Serra su Repubblica: avrebbe grezzato nel ritenere questa onorificenza di commendatore esteticamente scorretta in diretta (piuttosto è stato sé stesso invece della solita cariatide imborghesita e leccaculante; il paragone con i Beatles baronetti va a sfavore di questi ultimi, ex-capelloni libertari convertiti (solo?) per vanità titolosa all’imperialismo, caro Michele; e oltretutto, come pure a tratti scrivi, di là c’era l’impero britannico di qua c’è l’italietta attuale nella sua deriva bushputiniana); certo, se Eros doveva fare il discorso di circostanza, avrebbero dovuto “insignirlo di” in altro luogo, non nella location nazionalpopolare sanremese.
Meritata la sconfitta di Dolcenera, dolce come uno pneumatico bruciato in pet stop, con quei labbroni michelin e quella raucedine di virago che prima mangia poveri baccini e poi piange cercando di sublimare in canzonette. Tra i giovani segnalo il povero Virginio, con il suo melisma politicamente scorretto in tempi anti-islamici e perciò eliminato. Agli Zero Assoluto si consiglia una gaiezza più trasgredente [e non “pseudotrasgressiva-che si limita ad ammiccare-alla mamma e agli amici” e finisce per rimuovere, di fatto, il messaggio oggetto a (minuscola)], altrimenti al massimo possono clonare for man una scaduta versione di Paola e Chiara lesbotrash; comunque carini e fattibili one night. Grandi Oxa e Berté Mortisie nel loro look postwitch, streghe solo parzialmente presentabili e sempre perturbanti della coscienza progressista-buonista-politically correct (beccatevi le femmine mantidi, sinistorsi smidollati e perdenti: ve lo staccheranno con un mozzico mentre ipocriti concionate di fantascientifiche eguaglianze: la donna è superiore!).
AMICI domenica. Rigurgiti nazionalisti: fanciulli e fanciulle mediatizzati persi costretti a cantare l’inno mameliano coi suoi elmi di scipio: ne andava dell’italianità! Platinette ormai in deriva puberale che nasconde dietro la parrucca sempre più imbarazzante la sua insostanzialità: cara Platty, non basta l’articolessina su Panorama per rivendicare una profondità politica, quando giochi d’orecchi (che caduta di stile) con un contestatore nella più superficiale delle vanità, quella mediatica. Hai osato dire al giovane sexybutterato che te la dava sulla lingua che non era nessuno. Ma perché, tu chi sei? Soltanto perché ti hanno messo in televisione per appoggiare la reazione con la tua identità fluttuesca (e non fluttuante) e ti hanno fatto sagoma, credi di essere qualcuno? Ma non capite che le vostre sagome mediatizzate sono filosoficamente ( e quindi di fatto) il nulla assoluto? Che non avete titoli per rivendicare sostanzialità e tanto meno per attribuirle? E che il nulla di cui gratificate gli altri è invece sublime verità? E il povero Raffaele: io c’ho 19 anni (della serie: noi siamo i giovani) e tu quanti anni c’hai e che hai fatto etc. Il giovane sexybutterato era molto più interessante di voi tutte messe insieme e non doveva provare niente (giacché voi del mondo dello spettacolo SERVITE lo spettatore, mettetevelo bene in testa!), povere stelline truccoparruccate. Il viso vero, come quello di Cassano, del giovane contestatore (di cui non ricordo il nome) bucava davvero lo skermo, più delle sue parole, comunque puntute, e più del suo ruolo stesso nella tras, che gli fosse congeniale o no.
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