TV QUESTA SETTIMANA
MARKETTE giovedì. Grande Kiambretti che questa sera ha preso di mira il Cipollazzo nazionale, alias il baldo Boldi, che ha dovuto rinunciare suo malgrado alla tradizionale facies di postcummenda cui un esposizione eccessiva di onde elettromagnetiche ha aggrovigliato leggermente i neuroni oltre che al suo visus subreale che misteriosamente ha favorito le sue sorti di maschera cinematografica e alla sua imago di cartone animato di pongo ora in fase declinante dopo la rottura con il partner storico De Sica (Christian) in Verdone, la cui moglie, a quanto pare abbia detto, avrebbe le sue responsabilità nella scoppiatura. L’ilare cummendaz suscitava un sentimento di compassione: pareva una specie di panda di peluche indifeso, i cui artigli si rivelavano di carta di fronte alla vis comica di Piero autentica hyaena vendicatrix del proscenio telemediatico, al di là di ogni programmata o programmabile intenzionalità; gustosissimo il confronto di Massimo Sboldato con la fotografia di un noto personaggio di cui ha rivendicato l’amicizia, recentemente assurto all’onore delle cronache giudiziarie, a cui, da quanto ho capito, era legato da fili pubblicitari a me oscuri. A un cero punto Piero ha ripescato una definizione di De Laurentis, credo, che aveva definito Boldi uno gnomo sottospirito, ma penso che intendesse dire un carciofo, considerato il significativo gesto che ha accompagnato la definizione. Soltanto uno scrittore latino, che so: il Giulio Cesare del De Bello Gallico, avrebbe saputo contenere una sagoma in un sintagma così conciso, ma unicamente Kiambretti poteva poi cortocircuitarlo nella sua gestualità ormai sopraregionale, una tecnica che ormai si avvale di varie tradizioni, le fonde insieme e le trascende.
Markette, tra irrinunciabili kermesse sanremesi e reality varii, si riconferma tv intelligente, coi suoi pindarici voli nel cielo del pecoreccio più fetido, ma sempre ornato di colorati lustrini, e le sue cadute intellettuali nel pantano di ciò che è alto, che solo per essere citato o alluso in una trasmissione del genere si aggiunge come novella linfa al trash in genetica trasformazione. Nella puntata di ieri ci siamo gustati il grande Gennaro Cosmo Parlato che interpretava Material girl di Madonna, avatar di un Farinelli nel ventunesimo secolo perfezionatosi nei café di Parigi e ora finalmente sul più vasto proscenio mediatico che pure molto gli si confà. E poi i colloqui con la inquietante Lory del Santo che sembra affrontare il vero reality della sua vita, in quei pochi minuti spumeggianti dell’intervista che le concede Piero. E ancora la Porcaro, spassosissima nella sua parodia partenopea e irresistibile della casalinga fintoberluskoniana e del lesbochic; infine lo straordinario vestirello, spogliarello all’incontrario che chiude a tono la tras più cool dell’anno. Funky come on!
0 Comments:
Post a Comment
<< Home