skizomante

Monday, November 28, 2005

pioggia insistente dolce pioggia infinta ti vorrei forse, colonna sonora acida e naturale dello spleen inutile che mi corrode com una little wing dematerializzata dall’ultima conversione fallita dell’vma in mp3 mi spara scale pentatoniche nei circuiti neuronali già infetti di buon swing, quello vero, quello negro, altro che orchestre italiane e mimetismi strapaesani straccioni; hendrix che si scopa la chitarra e poi la brucia dopo essersi carburato le vene, potenza selvatica della negritudine meticcia, al di là e al di sopra di tutti i neri politically correct liberati dal capitalismo per fare i bianchi coloured… metafore fluttuanti in un onirismo da mezzo inverno, flotta area di condoleeze tostissime che bombardano il medio oriente di coca-cole tossiche all’idrogeno dequantizzato e burger king (s) all’ lsd che trasformeranno le madrasse in mac donald (s) e i predicatori del verbo islamico in paladini della democrazia formato export acquistabile a rate con stringhe d’identità che per il mercato non valgono niente ma che sono l’unica merce capitalizzabile dopo il petrolio. Le schize deragliano, si confondono con le schise, costantini diversi come i gemelli si incontrano su una spiaggia bianchissima e contaminata, il toscano fa i tarocchi al lombardo e gli esce una lecciso erpetica più malaugurante della stella di sirio vista da tebe… raffaella carrà
fa il gioco dei fagioli con fazio, lui indovina e lei balla il tuca tuca con un maradona di nuovo obeso che sprizza cocaina da tutti i pori al centro dello stadio san paolo in un campo in cui la neve sostituisce il gesso, il volto ilare e guerriero di un barbudos qualunque tatuato sulla panza trans-bordante; simona ventura, persa in un loop spazio-temporale esordisce all’infinito con mike buongiorno, timida ricciolona prima dell’ossigenatura sconta la sua virilizzazione vallettando fatua e bigottamente maliziosa, vagamente glitter e ’70…