Thursday, March 02, 2006
FILM/VISTO: NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI
Negli ‘80 tra l’altro c’era poi la categoria delle professoresse ex-sessantottine, presumo più numerosa di quella dei professori ex-sessantottini, che forti del cospicuo stipendio del marito, oltre che di quello statale, hanno giocato a fare le signore predicando la rivoluzione proletaria.
Questa categoria, come l’altra, esercita ancora oggi le sue funzioni pedagogiche. Ma con molto meno carisma che negli anni ‘80, quando erano più rispettabili e non avevano perso ancora l’aura che derivava loro dall’aver combattuto contro il sistema capitalistico etc.
Ma il film non si preoccupa di restituire un’immagine più complessa di quelli che furono gli anni ‘80: in quel periodo non ci furono solo le canzoni dei Duran Duran, di Cecchetto o degli Europe; non ci furono solo i giovani fighetti (i paninari sui quali i sodali di Faletti hanno costruito le loro fortune di comici), ma ci furono anche i dark, i metallari, i rockettari. Ci fu Chernobyl e l’aids. Ci fu il trionfo del socialismo craxiano. Ci fu l’affermazione della società dello spettacolo. In quegli anni maturò l’ultima generazione che mise in discussione il Potere (con risultati ovviamente ancora più patetici e ridicoli di quella precedente) e che diede inizio nei ‘90 al movimento della Pantera e dei centri autogestiti, quando il ‘68 e le sue tensioni divennero definitivamente prodotto di consumo. Di tutto questo il film non parla, solo un vago riferimento al crollo del muro di Berlino, se ben ricordo. Insomma, quelli saranno stati anche anni di merda e di edonismo reaganiano, ma non furono solo quello. E un film che aspiri a essere qualcosa di più che uno scadente prodotto di consumo non può appiattirsi su pochi luoghi comuni, deve sforzarsi di riprodurre un minimo di complessità. Inveceche tristezza: ne esce un subdolo italiota graffiti che può toccare le corde della generazione che ha vissuto quegli anni come può la più stupida delle musiche legate alla propria giovinezza (e questo ne spiegherebbe il proclamato successo). Ma è un film mediocre, superficiale, insulso e in fondo diseducativo perché descrive la scuola di quegli anni come un macello inutile (e quella di questi anni allora?) gestito da frustrati vendicativi, il che è vero solo parzialmente, e gli studenti come miserrimi cazzari con la rara eccezione della solita mosca bianca, stereotipizzata nell’occhialuto secchione che verrà cacato dai compagni solo per essere sfruttato in vista della preparazione all’esame, e al quale sarà destinata la carriera del serial killer.